“Per ribadire il principio universale dell’assistenza a ogni uomo e donna la cui vita è a rischio, in mare, nel deserto o nei campi di detenzione, aderiamo e ci impegniamo a sostenere l’operazione Mediterranea e l’azione di monitoraggio della nave ‘Mar Ionio’”. È quanto fa sapere in una nota la Cgil Nazionale.
Quello dell’assistenza è “un dovere che corrisponde ad ogni stato civile come riportato nei patti internazionali delle Nazioni Unite e che non può essere oggetto di strumentalizzazioni o di speculazioni e di propaganda politica”.
“La nostra è una cultura di solidarietà e di cooperazione. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla politica dei muri, dei rimpatri forzati, dei respingimenti, e alla consegna di uomini e donne, che fuggono dalla miseria, dallo sfruttamento, dalleguerre, nelle mani di mercanti senza scrupoli. Non è umano assistere impotenti alle morti in mare”.
“Noi stiamo con chi assiste e salva le vite, con chi accoglie e promuove l’integrazione, perché il nostro impegno e la nostra azione hanno come riferimento il principio dell’universalità dei diritti e delle libertà, partendo dal diritto ad un lavoro dignitoso, quale condizione imprescindibile per costruire società giuste, democratiche, inclusive e solidali”.
“Per queste ragioni aderiamo e ci impegniamo a sostenere l’operazione Mediterranea, affinché diventi un’esperienza di mobilitazione della società civile e delle organizzazioni sindacali a livello europeo ed internazionale, a
conferma dell’impegno e dell’attaccamento a quei valori e principi di una società schierata a difesa dell’umanità”.