Notizie ed eventi

Delibera USL SUD EST

NOTA STAMPA Delibera costituzione Casa della Salute Siena Fontebecci: la CGIL contesta l’USL Toscana Sud Est. Il sindacato: “Dr. D’Urso così non va. L’atto venga ritirato con il ripristino del confronto previsto dalle norme regionali”.   Siena, 23 luglio 2021 – Il Direttore Generale della USL Toscana Sud Est Antonio D’Urso, con propria Delibera n. 947 del 14/07/2021, su proposta del Direttore della Zona Distretto Senese Dr. Marco Picciolini, ha costituito “solo burocraticamente” una Casa della Salute con sede nel Comune di Siena. Nell’atto si definisce anche una bozza di contratto/convenzione per l’adesione di 10 Medici di Medicina Generale che attualmente esercitano la loro professione di medicina di gruppo di II livello nel Centro Medico Chianti Medical di Fontebecci; il Centro si trasforma quindi in “Casa della Salute di Siena Fontebecci”. Come CGIL contestiamo sia il metodo che il merito del provvedimento, la USL Toscana Sud Est e la Zona Distretto/SdS hanno in maniera del tutto autoritaria omesso il passaggio di confronto con le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL Confederali, dei Pensionati e della Funzione Pubblica, demandando al livello territoriale dal Protocollo di Intesa del 10 Febbraio del 2020 sottoscritto con la Regione Toscana e che vincola le Aziende Sanitarie. Pertanto chiediamo che venga ritirata la Delibera e che, come abbiamo chiesto da tempo e come prevede il protocollo regionale, la USL Toscana Sud Est e le SdS/Zone Distretto attivino il confronto con tutte le parti sociali come peraltro già da tempo abbiamo richiesto. E che questo non riguardi solo Siena, ma tutto il territorio provinciale a garanzia di omogeneità di trattamento e di opportunità di cura per tutti i cittadini su un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito come la salute. Da sempre la CGIL ha rivendicato e rivendicherà con fermezza e se necessario con mobilitazioni la necessità di affrontare un percorso partecipativo di confronto sui reali bisogni di salute di prossimità e di ricostruzione di una rete efficace dei servizi socio sanitari territoriali in integrazione con quelli ospedalieri: liste di attesa, case della salute, posti letto per cure intermedie, sanità di iniziativa, cronicità, non autosufficienza, utilizzo dei fondi europei e co-progettazioni. Alla USL Toscana Sud Est contestiamo una mancanza di pianificazione ed organizzazione complessiva su quelle che dovranno essere le strutture socio sanitarie del territorio di cui senza dubbio la casa della salute è parte essenziale ed integrante. Con questa Delibera non si è recepito, per la costituzione della Casa della Salute, quanto prevede la Legge Regionale, favorendo invece una struttura privata in essere e non tenendo di conto di un processo in termini progettuali con obbiettivi, percorsi ed attività di assistenza, presa in carico dei pazienti cronici e complessi, multidisciplinarità, prevenzione e promozione della salute. Per la CGIL la Casa della Salute è luogo di progettualità con e per la Comunità di riferimento contestualizzandone i bisogni, e non mero luogo di riferimento per i Medici di Medicina Generale e per le loro cooperative, oltre ai locali che dovrebbero essere prioritariamente pubblici e nel caso della costituenda Casa della Salute di Siena Fontebecci non lo sono. Per non dire degli specialisti del servizio pubblico che a nostro avviso sono considerati più a “chiamata” che parte stabile di un lavoro in team con gli stessi Medici di Medicina Generale, caratteristica determinante in questa tipologia di struttura socio sanitaria. Ribadiamo quindi la nostra contrarietà e chiediamo l’immediato ripristino del tavolo di confronto con la USL Toscana Sud Est e con le SdS/Zone Distretto.   CGIL, FP CGIL e SPI CGIL Siena


Sanità territoriale, l’Assessore Bezzini incontra i sindacati dei pensionati di Siena

Sanità territoriale, l’Assessore Bezzini incontra i sindacati dei pensionati di Siena
Anche la Regione concorda nel contenere la diminuzione dei medici di famiglia
Siena, 22 giugno 20121 – Presenza dei medici di medicina generale nei Comuni del senese, in particolare le procedure di subentro degli stessi negli ambiti territoriali a fronte di pensionamenti. Questo il tema al centro dell’incontro che si è tenuto nella settimana scorsa, in videoconferenza, tra l’Assessore regionale alla sanità Simone Bezzini ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati della provincia di Siena: Flavio Rugi e Lucia del Vespa per SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL e Mario Leonardi per il Coordinamento Unitario dei Pensionati dei Lavoratori Autonomi. Le stesse avevano inviato una lettera all’Assessore chiedendo un incontro su questi temi, trovando da parte sua risposta positiva e disponibilità al confronto.
Nella riunione sono state affrontate alcune questioni chiave della sanità territoriale, terreno fondamentale di lavoro comune tra l’assessorato alla sanità e i rappresentanti dei cittadini. Al tavolo si sono trovate ampie convergenze su temi chiave, come la raccomandazione che, da parte della Asl, vi sia ad ogni cessazione di un medico di medicina generale una scrupolosa valutazione rispetto alla dichiarazione di zona carente, al fine di garantire un rapporto congruo tra numero di medici e numero di assistiti. La dichiarazione di zona carente è infatti già normata a livello nazionale e si basa proprio su una formula numerica che calcola il numero di assistiti senza medico curante a seguito della cessazione dello stesso.
L’esigenza posta, condivisa dall’Assessore, è quella di porre la massima attenzione su questo aspetto e di favorire ogni possibile forma di partecipazione e coinvolgimento delle rappresentanze dei cittadini, nel rispetto delle normative nazionali vigenti. L’obiettivo comune è quello di garantire la migliore assistenza sanitaria possibile su tutto il territorio, a partire dalle aree interne e dalle zone periferiche e meno popolose rispetto ai grandi centri urbani.
“L’incontro è stato molto positivo – fa sapere l’Assessore Bezzini – abbiamo condiviso temi e obiettivi importanti al centro dell’agenda di lavoro dei prossimi mesi, a partire dal potenziamento della sanità territoriale che rappresenta una priorità in questa fase di riorganizzazione del sistema sanitario in una prospettiva post-emergenziale, facendo tesoro delle lezioni impartite dalla pandemia. Saranno parte di questa azione anche attività di tipo innovativo, come la telemedicina. Stiamo infatti lavorando a costruire la declinazione toscana del PNRR, che ha fra i suoi obiettivi principali proprio il rafforzamento della medicina di prossimità. Incontri come questo sono fondamentali per costruire insieme una sanità toscana che sia sempre più vicina alle esigenze concrete dei cittadini. Ringrazio i rappresentanti sindacali per il prezioso contributo e la disponibilità ad una fattiva collaborazione nell’interesse della comunità”.
“Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro – hanno evidenziato le rappresentanze dei pensionati – perché è stata condivisa la nostra denuncia sulla diminuzione in pochi anni del numero dei medici di famiglia nella provincia di Siena ed è da accogliere positivamente la disponibilità espressa dall’Assessore di adoperarsi nei confronti della ASL Toscana Sud Est affinché provveda ad aprire rapidamente un tavolo di confronto con le parti sociali anche su questi temi, cui va ricordato hanno dato la loro adesione anche la Pubblica Assistenza di Siena, di Torrita di Siena e di Pienza nonché le Amministrazioni dei Comuni di Castelnuovo Berardenga, Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme, Radicondoli, San Gimignano e Torrita di Siena”.

NASCITA DELLA CASA DELLA SALUTE A COLLE: ALLE ISTITUZIONI E ALLA POLITICA NON INTERESSA?

 

NASCITA DELLA CASA DELLA SALUTE A COLLE: ALLE ISTITUZIONI E ALLA POLITICA NON INTERESSA?

Lo SPI CGIL ricorda il termine del 31 dicembre stabilito dalla Regione Toscana.

Colle di Val d’Elsa, 17 giugno 2021 – Forse alle Istituzioni – ASL, Società della Salute, Amministrazione Comunale – e alla politica non interessa la Casa della Salute a Colle di Val d’Elsa? Questo comporterebbe un grosso problema per i cittadini…

L’attuale pandemia ha dimostrato quanto siamo fragili di fronte a certi eventi e ciò riafferma che la salute è un bene comune non monetizzabile nè tantomeno ragione di profitto per nessuno. In una Casa della Salute tutti i cittadini, bambini, adulti e anziani, possano trovare i servizi sanitari, sociali e il volontariato: la presenza dei medici di famiglia, affiancati dagli specialisti convenzionati e dall’attività infermieristica, l’assistenza sociale per la condivisione dei percorsi assistenziali rivolti ai malati cronici, la diagnostica di primo livello, le attività di riabilitazione, il consultorio e l’avviamento del progetto “dove si prescrive si prenota”. Tutte prestazioni garantite dal Sistema Sanitario Pubblico in maniera gratuita senza doversi recare presso ambulatori privati e pagare di tasca propria salate parcelle che per tanti cittadini sono un grosso problema. Una sanità sempre più vicina alla persona, evitando gli affollamenti al pronto soccorso e con ricoveri ospedalieri sempre più appropriati.

Il Sindacato Pensionati SPI CGIL di Colle di Val d’Elsa insieme alla CGIL ha lanciato dal Maggio 2019 una petizione popolare per il recupero dell’ex poliambulatorio INAM di via xxv Aprile, ormai da più di un decennio lasciato all’abbandono e a un progressivo degrado, e l’utilizzo dei locali per la nascita della Casa della Salute. La raccolta firme ha avuto un ottimo successo, fino ad arrivare a raggiungere quasi 2000 sottoscrittori. La ASL Toscana Sud-Est, la Società della Salute di Zona e il Comune di Colle sembravano aver condiviso la nostra iniziativa, consapevoli anche di alcune difficoltà che potevano esserci con i Medici di Medicina Generale (medici di famiglia) visto che stavano per aprire il Centro Medico Arnolfo, come poi hanno fatto, uno studio medico privato dove si raccolgono tutti i medici di Colle, centro che peraltro ha evidenziato nell’attuale fase pandemica notevoli incongruenze, tanto da rivelarsi inidoneo per la mancanza degli spazi necessari al corretto distanziamento sociale e per la mancanza di parcheggi di prossimità (vista anche la chiusura del vicino parcheggio del supermercato).

Ad oggi sia queste Istituzioni che la politica colligiana non hanno mai espresso pubblicamente una loro posizione, sia sulla Casa della Salute che sul recupero dell’ex poliambulatorio INAM. Crediamo invece imprescindibile un loro pronunciamento. Il protocollo firmato a Febbraio 2020 tra la Regione Toscana e le parti sociali ha stabilito che entro il 31 Dicembre 2021 dovrà essere presente e funzionale almeno una Casa della Salute per ogni AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale), pertanto anche a Colle.

SPI-CGIL Lega di Colle di Val d’Elsa


PENSIONATI: “FERMARE LA DIMINUZIONE DEI MEDICI DI FAMIGLIA”.

COMUNICATO STAMPA

PENSIONATI: “FERMARE LA DIMINUZIONE DEI MEDICI DI FAMIGLIA”.

Iniziativa di tutte le rappresentanze sindacali del senese.

Siena, 21 maggio 2021 – I sindacati dei pensionati dei lavoratori dipendenti SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL, congiuntamente con il CUPLA, coordinamento dei pensionati di Confesercenti, Confcommercio, CNA, Confartigianato, CIA e Coldiretti, hanno deciso di attivarsi contro la continua perdita di medici di medicina generale nel territorio provinciale.

L’intera compagine delle organizzazioni sindacali dei pensionati della provincia di Siena si è fatta promotrice di una proposta da illustrare all’Assessore regionale al diritto alla salute e sanità Bezzini per arrestare la lenta ma costante diminuzione del numero dei medici di medicina generale presenti nei vari Comuni.

“Nel senese il numero medio di pazienti seguiti da un singolo medico di famiglia è andato aumentando nell’arco di pochi anni, – spiegano i sindacati – nel 2012 ogni medico aveva in carico 1.142 persone, nel 2020 siamo giunti a 1.297. I medici attivi sono passati da 207 nel 2012 ai solo 180 del 2020, in una provincia dove l’incidenza della popolazione anziana è alta e dove pertanto servirebbero maggiori sostegni assistenziali”.

I pensionati propongono di introdurre il vincolo di dichiarare sempre ‘zona carente’ l’ambito che vede la cessazione di un medico di famiglia e dunque l’obbligo della sua sostituzione con un nuovo dottore, diversamente non sarà più data la possibilità ai cittadini di far valere il diritto alla libera scelta del professionista, cioè di scegliere un sanitario di fiducia cui affidare la propria salute come stabilito dalla legge.

“La proposta che verrà esposta all’Assessore Bezzini – aggiungono le organizzazioni sindacali – ha già avuto il consenso della Pubblica Assistenza di Siena, Torrita e Pienza e delle Amministrazioni locali di Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme, Radicondoli, San Gimignano, Torrita di Siena e Castelnuovo Berardenga. Attendiamo anche l’adesione di tutte le altre associazioni di volontariato e dei Comuni”.

“Ci auspichiamo di trovare una positiva accoglienza da parte della Regione Toscana – concludono i sindacati dei pensionati – e in tal modo poter modificare nel più breve termine possibile la procedura dei subentri dei medici che andranno in pensione garantendo una maggiore assistenza sanitaria per tutti i cittadini”.

 


CONTINUA LA DIMINUZIONE DEI MEDICI DI FAMIGLIA.

CONTINUA LA DIMINUZIONE DEI MEDICI DI FAMIGLIA.

I sindacati dei pensionati rilanciano la loro proposta di modifica della procedura in caso di cessazione

Siena, 1 aprile 2021 – All’inizio del mese di febbraio CGIL, CISL e UIL di Siena si sono fatti promotori, insieme ai sindacati dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL, di una proposta per la modifica della procedura attualmente adottata dalla ASL in caso di cessazione dell’attività da parte dei medici di famiglia.

“Lo scopo della nostra richiesta si fonda non solo sulla semplificazione degli obblighi in capo ai cittadini, oggi avvertiti solo una settimana prima che il proprio medico chiuda l’ambulatorio, – spiegano i sindacati dei pensionati – ma anche sull’amara considerazione della riduzione del numero dei medici operanti sul territorio provinciale, passati dal 2012 al 2020 da 207 a 180. Anche nel 2021 continua la diminuzione dei sanitari: dal mese di dicembre ad oggi, a fronte del pensionamento di 6 medici di famiglia, soltanto in 2 casi c’è stata la sostituzione con l’ingresso di nuovi dottori ad esercitare la professione, per gli altri 4 non vi sarà ed i loro assistiti dovranno scegliere tra i medici già presenti nell’ambito locale”.

“Ciò è avvenuto perché la ASL Toscana Sud Est non ha dichiarato la ‘zona carente’ – spiegano SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL – senza obbligare all’emanazione di un bando per un nuovo medico di medicina generale. Non si comprende perché a volte l’interesse della categoria dei medici sovrasti quello dei tanti cittadini-pazienti, visto oltretutto che per le casse pubbliche avere nell’ambito territoriale un numero di medici più alto non comporta alcun ulteriore onere. A parere nostro queste ultime vicende sui mancati subentri di nuovi medici a seguito di pensionamenti di altri mette in evidenzia, se ce n’era bisogno, l’urgenza che si vada celermente alla modifica della procedura in vigore, considerato tra l’altro che saranno molti i medici nei prossimi anni che cesseranno per raggiunti limiti di età”.

“Diverse associazioni ed enti locali hanno già dato la loro adesione alla proposta – concludono i sindacati dei pensionati – e quindi sollecitiamo coloro che ancora non l’hanno fatto a sottoscriverla al fine di presentarla alla Regione Toscana nel corso del mese di aprile”.

 

 


CGIL-FP-SPI TOSCANA, CONFORTATI DA MASSICCIA ADESIONE A CAMPAGNA VACCINALE, SI ASSICURINO LE DOSI


Abbiamo di fronte, q settimana e la prossima, la possibilità di disporre di un quantitativo di vaccini mai avuta in passato, grazie all’aumento delle forniture: sono dunque giorni decisivi per imprimere un netto incremento delle vaccinazioni in Toscana, con particolare riguardo alla popolazione anziana. La Regione Toscana sia pronta a verificare e rimuovere tempestivamente le difficoltà, ove si presentino, integrando con gli strumenti necessari.
In un momento in cui la preoccupazione aumenta, a causa di dati che anche oggi risultano impietosi, con la prospettiva di veder crescere il numero dei comuni in zona rossa e con un rischio concreto che tutta la regione passi in zona rossa, pensiamo che sia utile tenere ferme le nostre posizioni, che vogliamo ribadire.
Il vaccino rappresenta lo strumento principale per uscire da una situazione sanitaria, economica e sociale difficile e senza precedenti. In tutto il mondo si interviene con misure restrittive sempre più pesanti, nessuno si salverà da solo.
E’ un dato positivo e confortante che tantissimi cittadini aderiscano alla campagna vaccinale, dimostrando consapevolezza e senso di responsabilità.
In Toscana si è predisposta una infrastruttura organizzativa in grado di soddisfare le necessità di una campagna di vaccinazione di massa come quella indispensabile per lasciarci alle spalle l’emergenza.
Continuano tuttavia a mancare le dosi di vaccino.
Il Governo deve fare di più, per superare l’emergenza di oggi e con uno sguardo di prospettiva. Devono essere assicurate le dosi necessarie per somministrare i vaccini a tutte le persone, a partire da quelle più esposte ai rischi, per età e patologia.
Sono giorni difficili, stiamo assistendo in Toscana a un rapporto squilibrato tra capacità vaccinale e vaccini disponibili: è come avere una fuoriserie senza disponibilità di carburante, e a rischio non è solo la salute ma anche la coesione sociale.
E’ fondamentale una capillare e quotidiana campagna di informazione, nello spirito indicato e condiviso della scelta di una vaccinazione di prossimità per coinvolgere maggiormente coloro che siano in difficoltà con accesso a portali e tecnologie digitali.
Abbiamo di fronte, questa settimana e la prossima, la possibilità di disporre di un quantitativo di vaccini mai avuta in passato, grazie all’aumento delle forniture: sono dunque giorni decisivi per imprimere un netto incremento delle vaccinazioni in Toscana, con particolare riguardo alla popolazione anziana.
Concorriamo tutti perché questo sforzo abbia successo senza sprecare potenzialità o energie.
La Regione Toscana sia pronta a verificare e rimuovere tempestivamente le difficoltà, ove si presentino, integrando con gli strumenti necessari.
Cgil Toscana
Spi Cgil Toscana
Fp Cgil Toscana


“Una Rosa per Mirella”

Mercoledì 24 marzo alle ore 17 la CGIL di Siena ed il sindacato pensionati SPI CGIL, insieme ai rispettivi Coordinamenti delle donne, organizzano l’iniziativa on line “Una rosa per Mirella”, un’occasione importante per ricordare Mirella Mei, sindacalista con una vita spesa in difesa dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, ma anche donna impegnata contro le disuguaglianze di genere e la violenza contro le donne.

“Mirella è venuta a mancare prematuramente lo scorso novembre dopo una dura battaglia contro una brutta malattia – spiega la CGIL – ma purtroppo la pandemia non ci ha consentito di poterla salutare come avremmo voluto. In questi mesi, in sua memoria, è stata organizzata una raccolta di fondi che verranno virtualmente consegnati, nel corso dell’evento, al Centro Antiviolenza della Val di Chiana Amica Donna e all’ARCI provinciale per un progetto di reinserimento lavorativo delle donne straniere vittime di sfruttamento. Parteciperanno all’iniziativa anche i familiari di Mirella”.

Dopo il saluto di Agnese Carletti, Sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni, cittadina di cui era originaria Mirella Mei, gli interventi, moderati da Cristina Pascucci del Dipartimento Pari Opportunità CGIL Siena, verranno introdotti da Franco Capaccioli, Segretario Generale dello SPI CGIL provinciale. Interverranno: Antonia Banfi del Coordinamento donne dello SPI CGIL di Siena, la Presidente dell’ARCI provinciale Serenella Pallecchi e la Presidente dell’Associazione Amica Donna Francesca Massi. Le conclusioni saranno affidate al Segretario Generale della CGIL provinciale Fabio Seggiani.

Sarà possibile seguire l’evento su Siena Tv (canale 90 del digitale terrestre, canale Youtube e pagina Facebook di RadioSienaTv) e sui profili Facebook di CGIL Siena e SPI CGIL Siena.