La fase 2 nella Sanità ASL Toscana Sud Est “ritardi ed inefficienze”

La fase 2 nella Sanità ASL Toscana Sud Est “ritardi ed inefficienze”

Lo SPI CGIL Provinciale denuncia i gravi ritardi nella ripartenza delle attività sanitarie.

Il servizio Sanitario Pubblico, dall’inizio del mese di Marzo, con l’insorgere della pandemia Covid 19 ha dovuto prendere delle decisioni drastiche che hanno trasformato e interrotto in modo radicale l’attività sanitaria ordinaria negli ospedali e nelle prestazioni assistenziali territoriali.

Tantissimi cittadini che avevano fatto richiesta di visite specialistiche o esami diagnostici si sono visti sospendere gli appuntamenti, compresi anche gli interventi chirurgici programmati da tempo, senza conoscere come e quando sarebbero stati ricontattati. Comprensibilmente l’emergenza Sanitaria imponeva di dare risposte solo alle urgenze e concentrare l’impegno degli operatori sanitari nella salvaguardia della salute di tutti i cittadini colpiti dall’emergenza Covid.

Dopo tre mesi dalla decisione della ASL di sospendere le prestazioni ambulatoriali la Regione Toscana ha emanato una ordinanza che obbliga le strutture sanitarie a recuperare tutta la programmazione delle prestazioni sanitarie sospese, Visite, Esami Diagnostici, ecc. Le ASL per eliminare le liste di attesa che si sono create dovrebbero prevedere l’apertura per 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana delle attività ambulatoriali e diagnostiche organizzando quotidianamente due turni di lavoro.

La ASL Sud Est nel rispetto delle disposizioni regionali ha predisposto le nuove Agende per la ricollocazione degli appuntamenti sospesi ma in molti casi è mancata la comunicazione al paziente del nuovo appuntamento. Per effetto di questa inefficienza sembra che nella programmazione delle visite specialistiche alcuni appuntamenti siano rimasti vuoti, senza nessuna prenotazione inserita e con gli specialisti inattivi nonostante le lunghissime liste di attesa.

Curarsi oggi nelle strutture Sanitarie Pubbliche appare ancora più difficoltoso di quanto lo fosse prima dell’emergenza Covid, tutte le procedure di accesso alle prestazioni, quando si riesce a collegarsi, si sono ulteriormente complicate sia nei tempi che nelle modalità. Prenotare attraverso il CUP unico è divenuto impossibile, attese con tempi lunghissimi per poi sentirsi rispondere che non si può prendere l’appuntamento, che bisogna ritelefonare fra una settimana e forse nel frattempo la salute di quella persona è ulteriormente peggiorata.

Come sindacato Pensionati, SPI CGIL di Siena riteniamo opportuno denunciare questa situazione in difesa di quelle tante persone, anziani, lavoratori, giovani che non avendo risposte funzionali dal servizio sanitario pubblico vengono spinti a rivolgersi sempre più spesso alla sanità privata dovendo poi pagare di tasca propria.
Il ruolo del Servizio Sanitario pubblico in questa grave crisi sanitaria è stato essenziale, per questo dobbiamo esigere che riprenda la sua piena funzione di tutela della salute di tutti i cittadini.

Lo SPI CGIL nel condividere quanto deciso dalla Regione Toscana sia nella fase di emergenza Covid 19 che quanto indicato per la fase di ripresa delle attività sanitarie ordinarie, ritiene che la stessa debba vigilare sulla corretta applicazione delle proprie delibere al fine di assicurare la corretta funzionalità di ripartenza di tutti i servizi sanitari sia quelli Ospedalieri che quelli Territoriali.

Siena 8 Giugno 2020
SPI CGIL SIENA